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Governance economica: obiettivi del gruppo di lavoro

Mandato consultabile all'indirizzo: http://register.consilium.eu.int/pdf/it/02/cv00/00076i2.pdf

Gli obiettivi che il Gruppo di lavoro si è prefissato riguardano essenzialmente tre campi di applicazione del concetto di "governance economica".

Essi sono riassumibili in tre temi.

Politiche monetarie

Esiste un certo grado di asimmetria tra la competenza esclusiva che la Comunità esercita nel settore della politica monetaria attraverso la BCE e la competenza che gli Stati membri conservano in certi ambiti delle politiche economiche.

A tal proposito, essendoci pareri discordanti sull'opportunità o meno del mantenimento dello status quo in termini di "asimmetria fra competenze", il Gruppo si pone come primo obiettivo l'analisi degli effetti che potrebbero derivare da un eventuale trasferimento delle competenze che gli Stati hanno in taluni aspetti della politica economica alla Comunità.

Attualmente, uno dei più importanti ed utili strumenti di coordinamento delle politiche monetarie, è il Patto di Stabilità e di Crescita, che però non è parte formale del trattato. Di conseguenza, ciò che realmente risulterebbe utile ai fini dei lavori del Gruppo, sarebbe un'attenta analisi del suo funzionamento, a cui, nel caso in cui fossero necessarie, seguirebbero proposte di modifiche per migliorare i suoi effetti.

Politiche economiche

L'attuale sistema di coordinamento delle politiche economiche poggia su diversi strumenti, sia basati sui trattati che non.

L'azione del Gruppo in tale ambito mira essenzialmente alla valutazione dell'opportunità o meno di integrare gli strumenti di coordinamento preesistenti con ulteriori misure al fine di realizzare un rafforzamento del sistema stesso.

Ma tali misure dovranno essere strettamente di tipo macroeconomico, o possono essere introdotti anche espedienti di tipo microeconomico? Dovranno essere tassative oppure basate sul sistema del cosiddetto "coordinamento aperto"?

Secondo alcuni, nelle questioni legate al coordinamento delle politiche economiche, andrebbero inseriti anche gli aspetti sociali ed occupazionali.

Il Gruppo, quindi, si chiede in che misura il coordinamento di questi due aspetti possa rappresentare una questione di politica economica di "interesse comune" e in più si domanda se l'attuale metodo di "coordinamento aperto" sia sufficientemente adeguato o se, invece, necessiti di un particolare tipo di riadattamento.

Le opinioni espresse sulla questione legata all'armonizzazione fiscale hanno seguito essenzialmente due filoni. Il primo sottolinea l'esigenza di concretare le potenzialità di un'armonizzazione più forte, il secondo, invece, obietta qualsiasi tipo di nuova iniziativa volta all'armonizzazione dell'imposizione diretta.

A tal proposito il Gruppo ritiene opportuno valutare se, e come, l'introduzione dell'euro incide sulle argomentazioni, di carattere economico e politico, che risultano essere favorevoli o contrarie all'introduzione dell'armonizzazione fiscale. Inoltre, lo stesso Gruppo si chiede se sia opportuno ipotizzare un'armonizzazione in determinati settori transfrontalieri.

Un altro aspetto della Politica Economica riguarda la regolamentazione dei mercati finanziari. Su tale aspetto il Gruppo si chiede se esiste un qualche vantaggio nel considerare nuove disposizioni del trattato relative alle procedure per la legislazione derivata in questo settore.

Questioni istituzionali

Uno degli obiettivi cardine che muove i lavori della Convenzione, nonché quelli degli stessi Gruppi di lavoro, è quello che mira a soddisfare l'esigenza di chiarezza, soprattutto in termini di competenza e legittimità ad agire.

Il Gruppo di lavoro, per rispondere a questo tipo di esigenza, inserisce tra i suoi obiettivi la valutazione dell'attuale sistema di attribuzione delle competenze, nell'ambito della politica monetaria ed economica, nonché della responsabilizzazione, cercando in tal modo di verificare se i due tipi di strutture risultano essere sufficientemente chiare oppure necessitano di integrazioni o addirittura di modifiche.

Numerosi sono i dibatti relativi agli effetti che l'allargamento porterà con sé fra poco più di un anno; ma ciò che preme maggiormente, in tale margine di discussione, è lo status che "Eurolandia" acquisirà dopo l'apertura a Est.

Il Gruppo, infatti, si domanda se l'allargamento implichi la formalizzazione dell'"Eurogruppo", con il conseguente conferimento di un'appropriata giuridica che ne definisca le competenze e le procedure per adottare decisioni formali.

Parlando ormai di allargamento a Est, di conferimento di una personalità giuridica all'Unione, diversi sono stati gli interrogativi posti in relazione a "chi" avrebbe dovuto rappresentare più efficacemente la zona euro nei numerosi consessi internazionali.

L'azione del Gruppo verte anche su questo argomento, ossia vuole render chiaro una volta per tutte a "chi" effettivamente spetta la responsabilità di rappresentare l' "Eurogruppo" a livello internazionale.

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