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L'Unione Economica e Monetaria risulta essere un processo di convergenza delle politiche economiche e monetarie degli Stati membri sfociato, il primo gennaio 1999, nell'adozione di una moneta unica e nell'istituzione di una Banca Centrale Europea.
Il progetto dell'Unione Economica e Monetaria nasce con il rapporto Delors del 1989 il cui obiettivo fondamentale è stato quello di rafforzare e approfondire il processo di cooperazione tra gli Stati sia in ambito economico che monetario.
Il rapporto, infatti, prevedeva tre tappe:
Sulla base di tale rapporto sono stati avviati i lavori dei successivi Consigli Europei che, a loro volta, hanno condotto alla convocazione di una Conferenza Intergovernativa che avrebbe dovuto proporre modifiche del Trattato di Roma al fine di realizzare la cosiddetta UEM.
Si giunge così al Trattato sull'Unione Europea (7 febbraio 1992) che però non prevedeva il trasferimento di competenze in materia di politica monetaria ad un organismo sopranazionale, ma solo il rafforzamento della cooperazione tra banche centrali tramite la creazione dell'Istituto Monetario Europeo; la creazione del SEBC e della Banca Centrale Europea era rimandata alla terza fase (1 gennaio 1999).
Nel frattempo, per migliorare ed integrare tale processo di importanza capitale, il Consiglio europeo di Amsterdam del giugno 1997, ha adottato il Patto di Stabilità e di Crescita che mira essenzialmente a stabilire quei vincoli economici, nonché le sanzioni previste in caso di inosservanza, che gli Stati aderenti all'euro (terza fase) devono rispettare al fine di non discostarsi dai "criteri di convergenza" stabiliti dallo stesso Trattato di Maastricht.
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