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Europa sociale: background e base giuridica

Background storico - evolutivo

La regolamentazione sociale è un mezzo necessario per la creazione e lo sviluppo del mercato comune. Già il trattato del 1957 comprendeva un capitolo sulla politica sociale, come pure uno sulla libera circolazione dei lavoratori. Basandosi su tali disposizioni, già nel 1958 il Consiglio adottò dei regolamenti sulla libera circolazione dei lavoratori e sul coordinamento della sicurezza sociale dei lavoratori.

Nel 1967 fu introdotta la direttiva 67/578/CEE nel campo della sicurezza e della salute sul lavoro.

Infine, quando il processo di costruzione europea si trasformò da creazione di un mercato comune ad uno di comunità di valori, l'art. 2 del TUE sancì il "progresso economico e sociale" quali uno dei principali obiettivi dell'Unione Europea. Inoltre, il vertice di Parigi del 1972, con il conseguente piano d'azione della Commissione, ha compiuto i primi passi verso la creazione di un'effettiva politica sociale coerente imperniata su tre tematiche:

1. il conseguimento della piena occupazione insieme alla creazione di posti di lavoro di elevata qualità;
2. il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori;
3. un maggiore coinvolgimento sia delle parti sociali nel processo decisionale della Comunità in campo economico che del personale lavorativo nello sviluppo delle rispettive attività.

Successivamente, al Trattato di Maastricht fu aggiunto un protocollo sulla politica sociale, mentre il Trattato di Amsterdam funse da vero e proprio spartiacque nell'evoluzione delle competenze di politica sociale estendendo e rafforzando quest'ultima.

Base giuridica

L'aspetto sociale dell'Europa unita è sancito dall'articolo 2 del Trattato che istituisce la Comunità Europea che, fondamentalmente, recita:

" La Comunità ha il compito di promuovere […] mediante l'instaurazione di un mercato comune e di un'unione economica e monetaria […] un elevato livello di occupazione e di protezione sociale".