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La Carta dei diritti: obiettivi del gruppo di lavoro

Mandato consultabile al sito: http://register.consilium.eu.int/pdf/it/02/cv00/00072i2.pdf

Il Gruppo ha concentrato la sua attenzione essenzialmente su due questioni che esulano dagli interrogativi del "se" inserire la Carta nei trattati o del "se"occorre aderire alla CEDU.

Modalità e conseguenze di un'eventuale integrazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea nei trattati.

A proposito delle conseguenze che potrebbero derivare da un'eventuale integrazione della Carta nei trattati, tre sono gli aspetti che il Gruppo si propone di esaminare:

Il contenuto della Carta in quanto aquis

Il Gruppo ritiene che il contenuto della Carta costituisce un aquis comune e, in quanto tale, va preservato.

Nel caso in cui si rendessero necessari dei cambiamenti nella struttura dei trattati, il Gruppo sostiene che sarebbe necessario apportare delle modifiche redazionali alla Carta, nonché sarebbe opportuno discutere sul mantenimento dell'art. 52, par.2 , qualora la Convenzione sostenesse la creazione di una gerarchia tra un nuovo trattato fondamentale e il resto del diritto primario.

Esame delle possibili tecniche per l'integrazione della Carta e di talune questioni connesse

Il Gruppo esaminerà le diverse modalità e tecniche che mirano all'integrazione della Carta nei trattati tenendo in debita considerazione gli effetti che possono derivare dall'utilizzazione di un espediente al posto di altri; ed in particolar modo considererà:

  • l'effetto giuridico e la visibilità politica che si vuole attribuire alla Carta;
  • la futura ed eventuale struttura dei trattati;
  • la sorte del Preambolo della Carta;
  • l'opportunità di mantenere o meno il riferimento dell'art. 6, par. 2, del TUE alle tradizioni costituzionali comuni e alla CEDU

Questione dei mezzi di ricorso dinanzi alla Corte di Giustizia

Il Gruppo ha annoverato tra le questioni da affrontare anche il ruolo della Corte di Giustizia in materia di tutela e protezione dei diritti fondamentali, infatti, il Gruppo dovrà:

  • pronunciarsi sull'opportunità o meno di modificare l'art. 230. par. 4, del trattato CE per estendere il ricorso diretto alla Corte di Giustizia da parte dei singoli individui o addirittura per istituire un nuovo mezzo di ricorso per la protezione dei diritti fondamentali;
  • pronunciarsi sull'opportunità o meno di mantenere l'attuale sistema di protezione dei diritti fondamentali lasciando il compito alla giurisprudenza di perfezionarlo;
  • prendere in considerazione un'eventuale estensione delle competenze della Corte di Giustizia nel settore GAI . Tale questione, però, va al di là del contesto dei diritti fondamentali, tuttavia il Gruppo può
  • contribuire alla discussione esaminando quelle voci secondo cui le disposizioni attuali andrebbero rivedute sotto il profilo della protezione dei diritti umani.

Conseguenze di un'eventuale adesione della Comunità/dell'Unione alla CEDU

In materia di adesione della Comunità alla CEDU, il Gruppo si concentrerà essenzialmente sull'aspetto tecnico volto a constatare in quale misura l'adesione possa conciliarsi con il principio dell'autonomia del diritto comunitario.

Inoltre, il Gruppo:

  • dovrà esaminare la forma che un'eventuale base giuridica (che consenta l'adesione alla CEDU nonché ad altri accordi internazionali in materia di diritti umani) assumerà nei trattati;
  • potrà esaminare vantaggi e svantaggi delle diverse formule presentate come alternative all'adesione alla CEDU per assicurare coerenza tra il diritto di quest'ultima e quello dell'Unione, e più precisamente potrà analizzare la portata di
  • una procedura di rinvio pregiudiziale
    o di
  • una procedura di consultazione
    mossa dalla Corte di Giustizia verso la Corte europea dei diritti dell'uomo.

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