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Spazio di libertà, giustizia e sicurezza: background e base giuridica

Background storico-evolutivo

Gli Stati membri dell'Unione Europea da più di vent'anni si sono alleati per combattere fenomeni internazionali come il narcotraffico, il terrorismo e l'immigrazione clandestina.

Nel 1986 venne riconosciuta la libera circolazione delle persone come elemento fondamentale del mercato interno e la cooperazione informale che si era instaurata fra gli Stati membri per combattere le attività criminali a livello internazionale cominciò ad apparire insufficiente. Per rispondere alla nuova esigenza di rafforzare tale tipo di cooperazione, si è deciso di introdurre nel Trattato di Maastricht la cooperazione in materia di giustizia e affari interni affinché diventasse una politica dell'Unione Europea a tutti gli effetti.

Tuttavia, con il Trattato sull'Unione Europea del 1993 tale cooperazione fu giudicata insoddisfacente sia nel funzionamento che nei risultati e, con il Trattato di Amsterdam, si è compiuto un passo in avanti introducendo, nel Trattato che istituisce la Comunità Europea, numerose modifiche volte al rafforzamento dello stesso processo orientato alla creazione di un vero e proprio spazio di libertà, sicurezza e giustizia.

Base giuridica

Prima dell'entrata in vigore del Trattato di Amsterdam, questioni come:

  1. libera circolazione delle persone;
  2. controllo delle frontiere esterne;
  3. asilo, immigrazione e tutela dei diritti dei cittadini di paesi terzi;
  4. cooperazione giudiziaria in materia civile
    erano disciplinate dal Titolo VI del Trattato sull'Unione Europea. Con Amsterdam le stesse questioni sono state affidate al Titolo IV del Trattato che istituisce la Comunità Europea introducendo numerose modifiche, soprattutto in merito al funzionamento delle istituzioni.

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