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L’idea di sperimentare il metodo didattico della simulazione non è nuova per chi insegna materie europee presso la nostra Facoltà e da tempo – insieme ai ricercatori di Punto Europa – si ipotizzava di cominciare a lavorare su questa iniziativa, ben sapendo che essa avrebbe richiesto consistente investimento in termini di risorse umane e di tempo. Sul valore aggiunto di questo metodo esiste ampio consenso fra gli studiosi, come emerge dal dibattito su EUSA Review (si veda rubrica su Teaching in the EU, in particolare Loedel P.H. e Occhipinti J., 2005, Winter pp.9-13).
L’occasione ci è stata fornita dalla richiesta di alcuni studenti dell’insegnamento Teorie dell’integrazione e Processi decisionali dell’UE del Corso della LS EPI, giunta alla docente dello stesso a metà novembre e – nonostante i tempi per organizzare una simulazione fossero decisamente ridotti – si è pensato di tentare comunque l’esperimento.
Esso è stato organizzato sulla base delle regole canoniche che vengono seguite da altre poche università italiane e da molte, invece, istituzioni straniere, regole che naturalmente sono state opportunamente adattate alla situazione specifica, caratterizzata da tempi ridotti e scarse risorse umane; si è trattato quindi di un esperimento di simulazione, anche se risoltosi in un sostanziale successo.
L’iniziativa in oggetto ha potuto beneficiare delle conoscenze del personale di Punto Europa che aveva avuto precedenti esperienze in tale ambito e aveva mantenuto dei contatti con alcune istituzioni universitarie italiane che stanno già utilizzando questo metodo didattico. Inoltre, si è potuto prendere visione e studiare la documentazione disponibile sui siti web di alcuni importanti istituti di ricerca europei, che regolarmente utilizzano le simulazioni nell’ambito delle attività didattiche dei master dagli stessi organizzati.
Su questa base si sono così focalizzati e messi a punto quelli che sono:
Sulla base della metodologia seguita, ma tenuto conto
dei limiti temporali entro i quali ormai si andava ad operare (fine novembre,
a ridosso della conclusione dell’orario di lezione), si è
deciso di simulare una riunione del Consiglio dell’Unione Europea
a 15, ovvero senza tenere conto del recente allargamento a 25 Stati Membri,
nella formazione settoriale dei Ministri dell’Ambiente. E’
stata, inoltre, selezionata una proposta di Direttiva del Parlamento Europeo
e del Consiglio relativa alla qualità delle acque di balneazione
(presentata dalla Commissione) COM (2002) 581,
- che fosse di aggiornamento di direttive precedenti,
- che presentasse contenuti tecnico-scientifici accessibili anche ai non
addetti ai lavori e
- che infine consentisse di mettere in evidenza l’esistenza di differenti
e/o divergenti posizioni e interessi nazionali.
In primo luogo e sulla base della scelta dell’oggetto della simulazione è stata fissata una tabella di marcia che prevedeva la divisione del lavoro in due fasi.
Nella prima settimana è stata raccolta e analizzata la letteratura di riferimento in tema di organizzazione dei lavori e modalità di decisione del Consiglio, di politica ambientale europea e di politica delle acque, in particolare acque di balneazione (modalità dei controlli, standard di riferimento, pubblicazione e diffusione dei dati, autorità competenti). Inoltre, sono state individuate specifiche relazioni analitiche e raccolte di dati pluriennali di ministeri nazionali o della Commissione Europea sullo stato delle acque di balneazione nei diversi paesi e sullo stato di attuazione delle precedenti direttive in materia. E’ stato infine stabilito il preciso calendario in base al quale sarebbero state fornite agli studenti le istruzioni generali della simulazione, la documentazione di base, la divisione dei gruppi studenti-gruppi paese, l’attribuzione dei ruoli, la poszione e gli obiettivi paese.
All’avvio della seconda settimana e sul base del calendario fissato, gli studenti divisi in gruppi hanno preso visione della letteratura, delle istruzioni generali e quindi cominciato a lavorare in gruppo sulle caratteristiche della politica ambientale europea e in particolare delle acque e sui differenti stili e tradizioni delle politiche nazionali. Di seguito, a ciascun gruppo di studenti è stato attribuito il compito di simulare la posizione di un singolo Stato Membro o di un insieme di Stati Membri, omogeneo dal punto di vista delle caratteristiche sia geografiche ( es.: Spagna Portogallo Grecia, Paesi Nordici) sia delle tradizioni e modalità di policy (es.: Germania Olanda Danimarca, paesi tradizionalmente leaders nella protezione ambientale). In concomitanza a ciò, sono stati forniti via mail ai gruppi di studenti ulteriori riferimenti bibliografici e un elenco di siti web dai quali trarre tutte le possibili e utili informazioni e conoscenze sul tema, necessarie a definire la posizione-paese.
Infine, a conclusione della fase di preparazione in vista dello svolgimento della simulazione, si è proceduto
La riunione del Consiglio dell’Unione Europea si è svolta nella Sala dei Cristalli di Palazzo Mangelli dalle ore 15.00 alle ore 18.00 del 15 dicembre 2005 (il tavolo di cristallo è stato predisposto per fare posto a tutte le delegazioni e ai rappresentanti delle istituzioni europee, con fogli, penne e relative bandiere nazionali ed europea; si veda foto di documentazione).
Erano presenti:
La presidenza (sulla base delle istruzioni ricevute) ha aperto e indirizzato i lavori, dando in primisi la parola al rappresentante della Commissione, che ha illustrato i contenuti e gli obiettivi della Direttiva in esame. A ciascuna delegazione nazionale è stato quindi concesso di esporre sinteticamente (max 3 minuti) la posizione-paese nel primo giro di tavolo.
Sulla base delle posizioni emerse la Presidenza ha chiesto alla Commissione di prendere posizione e ha sospeso la seduta per 20 minuti, consentendo così alle delegazioni nazionali di negoziare al fine di trovare eventuali accordi e compromessi sui punti più controversi.
Alla ripresa dei lavori il rappresentante della Commissione ha illustrato i punti della direttiva sui quali sarebbe stato possibile negoziare e quelli sui quali non sarebbero state accettate modifiche, richiamando la posizione del Parlamento Europeo già consultato in via informale dalla Commissione stessa.
Di seguito le delegazioni nazionali sono state chiamate ad esprimersi in via definitiva sui punti in discussione e, alla luce di quanto emerso, la Presidenza ha chiamato le delegazioni ad esprimersi per alzata di mano; quindi, constatata l’assenza del consenso unanime, la presidenza ha proceduto alla chiamata formale del voto ponderato e alla verifica della maggioranza qualificata. La Presidenza, sulla base del calcolo dei voti a favore e contrari, ha dichiarato approvata dal Consiglio la proposta di Direttiva, con le modifiche apportate dalla Commissione nel corso della riunione.
Nella consapevolezza che ha accompagnato i fautori dell’iniziativa fin dall’avvio del carattere sperimentale della simulazione, l’iniziativa può essere considerata comunque un indubbio successo.
Gli elementi che giustificano tale valutazione positiva sono i seguenti:
Dall’altro parte l’esperimento ha presentato alcuni limiti di non poco conto originati sostanzialmente dal fatto che:
tanto che i risultati ottenuti hanno lasciato un poco desiderare in termini di rispetto delle formalità procedurali e comportamentali da parte delle delegazioni; l’avere attribuito il ruolo della Presidenza a partecipanti cui non era stato possibile fornire il necessario training (con il senno di poi, il ruolo avrebbe dovuto essere simulato da uno degli organizzatori).
Nonostante ciò e a conclusione di questa relazione, è intenzione degli organizzatori della simulazione proporre a Facoltà e Punto Europa l’istituzionalizzazione dell’iniziativa, in modo tale che essa divenga parte integrante delle attività svolte in collaborazione dai due soggetti e, soprattutto, iniziativa qualificante della metodologia didattica del Corso di laurea Specialistica EPI.
In prospettiva si vorrebbe proseguire nell’organizzazione di simulazioni annuali, prima intercorso nella nostra Facoltà, poi interfacoltà in collaborazione con altri atenei; a tal fine chiediamo suggerimenti e consigli a tutti i colleghi.
Non ci resta che il piacere e il dovere di ringraziare chi con noi ha intensamente lavorato per la realizzazione di questo esperimento, in primo luogo gli studenti del I anno del Corso LS EPI, i collaboratori e la presidenza di Punto Europa, il Professor Marco Borraccetti e il personale CAPP (Cristina Maltoni) che ci ha supportato dal punto di vista logistico.
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