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Monica Monti
La scena politica britannica dell'ultimo ventennio è stata
caratterizzata dall'affermarsi di due personaggi politici di particolare
rilievo, due premier in grado di imporre significativamente la propria
personalità sia a livello nazionale che internazionale: Margaret
Thatcher e Tony Blair.
Margaret Thatcher, leader incontrastato del partito conservatore per quindici
lunghi anni, ha guidato il governo britannico dal 1979 al 1990. E' stata
definita da molti "an extraordinary phenomenon", in quanto
unica donna primo ministro nella storia politica britannica ed unico leader
di partito in grado di vincere tre elezioni politiche consecutive. Secondo
lo studioso italiano Sergio Allaix, Margaret Thatcher è stata il
premier più innovativo che la Gran Bretagna abbia avuto nel secolo
scorso, "forse l'unico grande primo ministro della storia inglese
a fondare la sua indiscussa reputazione internazionale sui propri successi
interni". Allo stesso tempo, ha restituito alla Gran Bretagna il
ruolo di protagonista nei maggiori avvenimenti mondiali, portando ovunque
e in ogni occasione chiarezza di idee e di politiche.
Tony Blair, leader del partito laburista da quasi otto anni, è stato
eletto alla guida del governo britannico nel 1997 e ricopre attualmente
la carica di primo ministro, dopo una seconda vittoria elettorale nel giugno
2001. In questi pochi anni di governo, Blair ha dimostrato di essere un
coraggioso leader partitico ed un abile premier per il popolo britannico,
capace di trasformare e modernizzare la struttura e l'azione politica
del proprio partito all'interno di un contesto già forgiato
dal conservatorismo della signora Thatcher, alla quale non nasconde di
riconoscere molti meriti politici. E proprio come Margaret Thatcher, il
nuovo premier laburista si è distinto per il suo impegno a favore
di un ruolo di primo piano della Gran Bretagna nel contesto internazionale.
Nonostante i maggiori successi di entrambi i primi ministri riguardino
la politica interna britannica, oggetto di questa trattazione è la
politica estera adottata da Margaret Thatcher e Tony Blair durante i rispettivi
mandati elettorali, le iniziative concrete dei loro governi ed eventuali
tematiche ideologiche emerse dai discorsi relativi a questo argomento.
Questa analisi si concentra su una delle tre sfere d'influenza di
cui parlava Churchill nel suo "three circles approach to British
policy", nella prima metà del secolo scorso: le relazioni
britanniche con la Comunità Europea.
Si vuole analizzare se la diversa appartenenza politica, nonché il
diverso periodo e contesto internazionale in cui i due premier hanno operato,
abbiano modificato le priorità che secondo Churchill avrebbero costantemente
caratterizzato la politica estera britannica nel tempo. In particolar modo,
si vuole verificare se con Margaret Thatcher e Tony Blair sia ancora possibile
affermare la validità della tesi in base alla quale il partito conservatore
si era sempre distinto da quello laburista per un approccio decisamente
positivo nei confronti del processo di integrazione europea.
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